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Venetudine e Disoccupatia. Non si sa cosa si cerca, si sa cosa si trova?

Il Take Care Corner sarà ospitato all’interno di un padiglione fieristico. Un edificio in perfetto stile industriale, che non si differenzia granchè in struttura ed aspetto dai numerosi capannoni che costellano la maggior parte del territorio veneto. Verona non fa eccezione alle altre città della regione: l’economia rosea, anzi rubiconda, del nordest produttivo, quella dei piccoli e medi imprenditori, delle ditte familiari a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta, del benessere diffuso e anche un po’ ostentato, è ormai cosa del passato. Anche qui si risente fortemente della crisi. C’è chi già ne parla citando i “bei tempi”. L’erba che cresce sul piazzale della fabbrica è il primo sintomo del declino, del tracollo, del fallimento.

Ad una fiera dell’arte non penso non ci sarà spazio per fare alcune riflessioni in merito ad una questione piuttosto banale se vogliamo, ma pur sempre un “evergreen”: dove stiamo andando? Chiaro, le elucubrazioni maggiori saranno in ambito artistico, ma non credo che l’andamento del mercato dell’arte possa svicolarsi di molto dall’andamento economico generale; nemmeno lui può sottrarsi alle varie crisi, alle spending review, ai tagli di fondi, alle cinghie che stringono: la cultura piange lacrime amare. Io non vorrò di certo intristire il Gentile Pubblico che verrà ad assistere ai talk del Corner di Olivares cut, ma stimolarlo a pensare sì, quello lo posso fare.
E parto sin da ora, non lasciando tutta la sorpresa alla Fiera ma aprendo già qualche porta affinchè si possa spiare dalla fessura, scostando una tenda, presentando un po’ due progetti, entrambi opera di due ospiti del Corner, che con Verona e con l’attualità hanno molto a che fare: Venetudine e Disoccupatia.

Questi i titoli di due lavori ampi (uno dei quali work in progress ma già con una sua identità precisa), diametralmente opposti per approccio, riconducibili ad uno stesso fine, quello del ‘raccontare’: entrambi lasciano un vago sapore amaro in bocca. Più che il tema affrontato è il modo in cui questo viene elaborato, concettualmente prima, esecutivamente poi, che scuote.


da “Venetudine” – Fratelli Calgaro

Venetudine è quasi uno stato d’animo. Ed esce dall’obiettivo sagace della Fratelli Calgaro, coppia di fatto composta dal fotografo e il filosofo che convivono all’interno di uno stesso corpo, quello di Beppe Calgaro.
Dal suo peregrinare per la campagna veneta, dopo anni di messinscene dalla perfezione maniacale, ecco apparire una collezione di “objet trouvé”: paesaggi vagamente riconoscibili – come nei Capricci del Canaletto, nei quali ognuno rivede un angolo della Venezia che conosce – da noi che queste regione ce l’abbiamo sotto pelle. Vedute talmente reali (lo sono!) che un angolo della bocca si solleva in un quasi impercettibile sorriso, a riprova che quello che si sta guardando lo si comprende…ma non del tutto: in Venetudine ci imbattiamo in scene che si appiccicano addosso alla mente come la nebbia umida di novembre fa con i cappotti: sembra tutto in ordine ma c’è un particolare che disturba, si convive con il paradosso come fosse la consuetudine.

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Preparativi per Take Care Corner

Olivares cut sta preparandosi per l’appuntamento di ottobre. Art Verona Fiera è ormai alle porte…Dopo aver dato definitivamente per dispersa la poltrona che avrei voluto portare, ed essermi sincerata del buon funzionamento della lampada, finalmente ho potuto dedicarmi a quella che era la priorità: gli Ospiti.
Nelle ultime settimane ho deciso quali ospiti invitare al Take Care Corner visitando i loro studi, confrontandomi con loro, discutendo su quali progetti portare all’attenzione. Alcuni sono “vecchie” conoscenze, altri recentissimi incontri. Alcuni artisti, altri curatori; alcuni navigati, altri agli esordi della propria carriera artistica, è vero, ma dei quali apprezzo il lavoro in crescita, degno di essere sviscerato.
Ai miei ospiti ho chiesto di venirsi a raccontare, spiegando loro le finalità del Corner, che ancora una volta ribadisco: nel mio personale approccio curatoriale l’aspetto ‘emozionale’ ha una particolare rilevanza, per entrare in connessione con gli artisti stessi così come per comprendere più dettagliatamente le motivazioni che stanno dietro a certe scelte stilistiche, a un determinatomodus operandi. Pertanto il racconto è funzionale alla conoscenza.
Questo “taking care” consiste nell’instaurare un rapporto di fiducia ed empatia che va al di là del solo rapporto professionale, ritenendo che il legame che si va a creare sia fondamentale  alla progettazione di azioni future, artistiche o curatoriali, che coinvolgano le parti con una modalità bidirezionale. Da queste conversazioni ne usciranno dei documenti, testi che andranno a comporre il blog, certamente, ma anche reti, relazioni, scambi di considerazioni, proposte, idee.
Il Corner sarà un angolo senza pareti, uno spazio libero al quale chiunque potrà accedere come uditore ma anche, attivamente, come interlocutore, conoscendo a propria volta gli Ospiti, creando con loro un’interazione.
Questo il calendario del Take Care Corner, con i link ai siti degli Ospiti, per cominciare a conoscerli.

Giovedì 10 ottobre

Venerdì 11 ottobre

Sabato 12 ottobre

Domenica 13 ottobre

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MANIFESTO PROGRAMMATICO (CON INVITO)

poltrona-blu

Il dato personale che trapela da molta parte dei testi che compongono il blog implica, da parte di chi (si) racconta, lo sforzo di oltrepassare la linea di demarcazione che separa la sfera privata dalla sfera pubblica, e costringe le due ad interfacciarsi, a compenetrarsi.
Raccontando di sé, delle proprie vicende personali, qui come altrove, si mettono a nudo degli aspetti della propria individualità che possono infastidire chi legge, se questi li vede come un pretesto all’esibizionismo, un’ostentazione anziché una modalità di connessione.
La nudità imbarazza, quella dei sentimenti lo fa ancor più rispetto la nudità della carne. Spogliarsi può significare provocazione, abbandonarsi al piacere di lasciarsi guardare (dentro). Ma il fraintendimento non è tanto nei confronti dei modi, quanto del fine: quel brano di coscia cerebrale che si mostra non mira a suscitare scalpore – non fine a se stesso, perlomeno – ma ad aggiungere un tassello al difficile percorso di conoscenza, di sé, e dell’altro.
Entrando in contatto con gli artisti avviene tra le parti una sorta di do ut des. Io espongo una parte della mia nudità cerebrale, racconto parte del mio vissuto nella misura in cui trovo di fronte a me terreno fertile ad accogliere parole e, per contro, troverò uno spiraglio, un taglio tra le costole dove affondare le dita, saggiare la “veridicità” del mio interlocutore, il quale non viene mai forzato ad aprirsi, ma messo deliberatamente nella condizione di raccontarsi. Le domande sono poche, non è un’intervista. Mai.
Lo scopo è duplice. Da una parte permane la volontà di instaurare un legame con l’Individuo che ho davanti, dall’altro si manifesta la necessità di approfondire una conoscenza – dapprima superficiale – al fine di acquisire elementi in più per comprendere il lavoro dell’Artista.
L’invito ad esserci al Take Care Corner è questo. Io mi siedo, ascolterò. Raccontatevi, se lo vorrete.

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(photo courtesy of Marco Dal Maso for Olivares Cut)

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TAKE CARE CORNER a INDEPENDENTS4

Olivares Cut sarà ospite di INDEPENDENTS4 (Art Verona Fiera) con il progetto TAKE CARE CORNER. Dal 10 al 14 ottobre.
La mia personale declinazione della pratica della curatela mi porta a “prendermi cura” degli artisti in prima persona, ancor prima del loro lavoro. Questo “prendermi cura” consiste nell’instaurare con loro un rapporto di fiducia ed empatia che va al di là del solo rapporto professionale, ritenendo che il legame che si va a creare sia fondamentale alla progettazione di azioni future, artistiche o curatoriali, che coinvolgano le parti con una modalità bidirezionale.
L’arte di oggi ha bisogno dell’“emozionale”. Di una grande professionalità ma anche di recuperare i rapporti interpersonali. Ciò che scaturisce dalla mente dell’artista, quello che esce dal suo operato, è pregno della storia personale di ogni individuo, e ne influenza (in maniera più o meno evidente) l’approccio concettuale così come le scelte stilistiche. E talvolta si richiede che questo aspetto, degno d’attenzione, sia messo in evidenza, richiamando l’interesse di una curiosità genuina, non morbosa.

TAKE CARE CORNER vuole essere un angolo privilegiato dedicato al racconto e all’ascolto, nel quale mettere a proprio agio gli artisti ospiti del corner, dando loro la possibilità di raccontarsi e raccontare i loro progetti artistici – nella misura e con il trasporto che più riterranno idoneo – con la finalità di raccogliere materiale per sviluppare, in questo senso, il blog (Olivares Cut) e una rete di contatti tra diverse professionalità.

Il pubblico potrà interagire direttamente con il corner in veste di ascoltatore o narratore (nel caso di artisti, o curatori a loro volta), o attraverso piattaforme on line:

  • il blog Olivares Cut (petraolivares.tumblr.com)
  • la pagina su facebook (Olivares Cut)
  • attraverso Twitter (usando l’hashtag dedicato #olivarescut)

Gli artisti che avranno piacere di essere ospiti di TAKE CARE CORNER, rientrando nel calendario di Olivares Cut, possono scrivermi a petra.cason@gmail.com

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(photo courtesy of Marco Dal Maso for Olivares Cut)

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