In una giornata meravigliosamente assolata come quella di oggi ho “rubato” gli amici artisti Andrea Santini e Francesca Sarah Toich (UBIKteatro) al termine della conferenza stampa, per farmi raccontare, tra le sculture antiche del giardino del tetaro Olimpico, di NYX. Sogni di una notte digitale, una mostra “onirica” che si prefigura come un connubio tra il classico e il contemporaneo andando a miscelare sapientemente, grazie alla tecnologia, elementi che fanno parte della letteratura, dell’arte antica, del teatro, della musica…
Nel 2013 avevo intervistato Andrea Santini per farmi raccontare di una delle opere che saranno presenti in mostra, Oscilla.
Questa la VIDEOINTERVISTA “NYX. Genesi di una mostra”, sul “TUBE” di Olivares cut.
Di NYX che aprirà a Palazzo Chiericati Underground (Vicenza) il prossimo 10 maggio, vi racconterò più avanti. Per ora vi lascio al loro racconto, denso di curiosi particolari…Buona visione!
Primo esperimento estemporaneo del #takecarechannel di Olivares cut!
Mattia Bosco, in occasione dell’inaugurazione della sua personale “Fiori violenti. Fototropismo verso la forma”, mi racconta del suo prossimo progetto site specific, un’installazione permanente in pietra pensata per Atipografia: una pavimentazione a metà tra “il naturale” e “l’addomesticato”, che andrà ad occupare lo spazio ampio della terrazza dell’ex tipografia arzignanese.
Buona visione!
Clicca per vedere la videointervista > MATTIA BOSCO @ ATIPOGRAFIA
Photo courtesy Luca Peruzzi
Domenica 1 marzo alle 18.30 si terrà la prima esposizione del mio nuovo progetto curatoriale, HALL ART PROJECT, presso le sale al piano terra del prestigioso Hotel Palladio, nel centro storico di Vicenza, a pochi passi da Piazza dei Signori.
Il progetto espositivo presenta opere scelte di giovani artisti già inseriti nel circuito dell’arte contemporanea– con una modalità che unisce l’esperienza di una piccola galleria d’arte all’innovazione di una vetrina virtuale (questo il sito dedicato).
I lavori saranno presentati sotto forma di piccole personali rinnovate con cadenza mensile, accomunate da una grande qualità di elaborazione pur nelle differenti cifre stilistiche.
HALL ART PROJECT apre con HYPOTHERMIA, personale dell’artista Gabriele Brucceri (vincitore del Premio Fabriano Watercololour International Prize nel 2014) con una serie di lavori che ben identificano il risultato della sua ricerca, dall’estrema complessità tecnica e compositiva. Una pittura elaborata, a tratti fumosa, a tratti acquatica. Il soggetto dell’opera attinge al reale ma è sempre inteso come pretesto per quello che è il vero fulcro del lavoro: l’opera pittorica in sé, e con essa la deframmentazione, la scomposizione che priva l’occhio, ad uno sguardo ravvicinato, di un’immagine finita, definita.
Apertura mostra: dall’1 al 22 marzo 2015.
Dal 17 aprile sarà visitabile FRAGILE, personale del fotografo Leonardo Onetti Muda.
In esposizione scatti scelti da due recenti serie, “URBANA NATURA” e “INDOLO”, entrambi lavori che si interrogano sul concetto del divenire e sull’impermanenza propria dell’essere. La Natura “in cattività” è il soggetto privilegiato di questi lavori, e si mostra in tutta la sua potenza, seppur effimera e destinata alla caducità.
La mostra sarà visitabile presso gli spazi dell’Hotel Palladio (Contrà Oratorio dei Servi 25, Vicenza) dal 17 APRILE al 31 MAGGIO 2015.
Tutte le info al sito www.olivarescut.it/hall
Vi aspetto all’inaugurazione DOMENICA 1 MARZO dalle 18.30
Adriana Polveroni nel 2009, nel suo “Lo sboom. Il decennio dell’arte pazza tra bolla finanziaria e flop concettuale” scriveva: “Marco Goldin, una garanzia in quanto mostre blockbuster che fanno il pieno di pubblico. Ma chissà, forse anche una noia! Di nuovo gli impressionisti e i moderni e tutte quelle belle figurine di quadri visti già tante volte. Per carità, il giudizio del pubblico va rispettato, ma forse va anche incuriosito, con qualcosa di nuovo. Dai e dai…chissà.”
Cosa è cambiato da allora? Niente. Una strategia commerciale rimane tale anche a distanza di anni. Più Linea d’Ombra guadagna e più impoverisce la proposta culturale. Un lavoro meramente autoreferenziare, da parte di Marco Goldin, a cominciare dal catalogo, 600 pagine di racconto della propria vita, dei propri interessi, delle proprie passioni, infarcito di un po’ di arte. Un’autobiografia non autorizzata!
Mi stavo chiedendo se e quando scriverne, ancora, anche quest’anno sull’Operazione Goldineye, alla sua terza (e se dio vuole – o l’amministrazione comunale di Vicenza vuole – ultima) comparsata all’interno della splendida Basilica Palladiana.Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. Ma preferisco desistere, stavolta. Sarei solo l’ultima di una lunga lista di delatori. (Pure un nutrito gruppo di docenti di un liceo vicentino ha spiegato le motivazioni per le quali non porteranno i loro studenti ad una mostra dal così basso profilo scientifico).
Preferisco scrivere di altro. Di mostre dal senso compiuto, con una curatela strutturata e un progetto critico alle spalle.
Questa guardatevela da soli. E se andrete (lo so che ci andrete, perchè ci sono opere che fanno davvero gola anche a me. Il loro valore è indubbio) provate per una volta ad essere critici, pure voi stessi, nei confronti di ciò che vedrete, e chiedetevi, una volta in fondo, cosa vi ha dato, e cosa vi rimarrà, di una simile esperienza.
Ultima cosa, per favore: almeno non andateci in gruppo. Le visite guidate di 50 minuti sono un’assurdità. Cosa credete di vedere in un tempo così breve, delle cento e passa opere esposte?!
La photogallery qui sotto è di Marco Dal Maso, con me all’inaugurazione per la stampa, che ringrazio molto.
Buona Giornata del Contemporaneo!
Sono in fibrillazione, nell’attesa di questo terzo e ultimo dibattito nel corner TULPENMANIE di Olivares cut: la giornata di oggi vede la presenza molti graditissimi ospiti, per un dibattito che, già prevedo, sarà vivace e molto molto interessante! Ma prima di raccontarvi chi sono i protagonisti di questo pomeriggio, faccio un breve passo indietro, all’incontro di ieri.
Venerdì 10 ottobre, dibattito tutto al femminile, con Adriana Polveroni, che, nonostante fosse molto impegnata nell’organizzazione dei talk ufficiali di ArtVerona, ci ha dedicato del tempo per parlarci dell’andamento dell’arte contemporanea di questi ultimi cinque anni. Dal suo quadro sono emerse essere le gallerie le principali responsabili della mancata valorizzazione dell’arte italiana, troppo poco considerata, quasi non fosse all’altezza di essere rappresentata. Tuttavia Adriana sostiene che a “nostro” favore abbiamo ancora una qualità molto alta. L’arte italiana avrebbe, se solo lo si volesse, le carte in regola per tener testa al mercato internazionale (e non manca di ricordare che a Sotheby’s c’è l’Italian Sale, non in French o il German Sale…e questo vorrà pur dire qualcosa). Qualcosa da raccontare, evidentemente, lo hanno anche gli artisti venuti dopo la parentesi d’oro dell’Arte Povera!
Aurora Di Mauro ha portato l’esperienza della Settima Onda (appartamento relazionale) come prezioso esempio di un curare e fare arte al di fuori delle logiche di mercato, avvicinandosi con il suo operato, in un certo qual modo, alla modalità che Pierluigi Sacco intravedeva come l’unica auspicabile alternativa per uscire dalla crisi (di valori): una rivoluzione che ambisce a superare la famosa “fase giovanile” del modello capitalistico”, che scalza la proprietà e il desiderio di possesso, fondando una nuova forma di passione, quella per la relazione mediata dal dono.
Valentina Bernabei invece ha portato la conversazione verso il rapporto tra arte e industrie, parlando del progetto di “Sogni nei cassetti” (progetto di ricerca che si inserisce nella piattaforma del MACLab, Ca’ Foscari), ossia di come l’università diventi osservatorio delle dinamiche operative industriali per scoprire in che modo l’arte è coinvolta all’interno dei processi di produzione. Venti aziende venete verranno “analizzate” ciascuna da un team composto da un comunicatore (com’è Valentina, giornalista di formazione), un videomaker e un business analyst a comporre un quadro il cui risultato verrà pubblicato a partire dal 2015.
Ma passiamo a parlare del numeroso gruppo di ospiti di oggi SABATO 11 OTTOBRE, e degli argomenti, tantissimi, che andremo a trattare: con Anna Quinz (Managing Editor e Creative Director di Franzmagazine) e Giulia Galvan (dance dramaturge and curator) discuteremo della cultura come “fatto sociale”, per capire se questa è in grado di migliorare la qualità della vita agendo sul luogo in cui si vive da protagonisti e non da spettatori, entrambe coinvolte in progetti che coinvolgono il territorio attraverso l’uso dell’arte come mezzo e non come fine.
Con Mirko Baricchi (artista) discuteremo sul ruolo dell’artista: chi detta le regole del gioco, nella carriera di un artista? Quanto vale l’autopromozione (artista manager di se stesso)? Quanto l’operato del curatore? Per quest’ultima domanda coinvolgerò Silvia Petronici (curatrice) reduce dal suo ultimo “Sense of community”, progetto che mira a rendere artisti e curatori consapevoli della progettazione site specific. Con Virginia Sommadossi (Project developer e presidente di Fies Core) andremo invece a parlare della necessità della ricerca e della sperimentazione in ambito artistico per lo sviluppo delle arti, e della contrapposizione in tale ambito dei ruoli di pubblico e privato, così come del riposizionamento della cultura all’interno della catena del valore.
Spero di vedervi numerosi, all’appuntamento di oggi che vi ricordo essere l’ultimo per Olivares cut alla quinta edizione di INDEPENDENTS per ArtVerona: dalle ore 16, al PADIGLIONE 11 (al centro, sulla sinistra).