ARTE ALLA FERMATA DEL TRENO. LASTATION E TERRE ESTREME

Ci siamo incontrati, io e Ramdom, circa un anno fa, nella fascia di cemento che divide a metà il padiglione 11 di ArtVerona, quel lembo di terra rubato alle gallerie ufficiali e destinato agli “INDEPENDENTS”, per “dare spazio e visibilità in una fiera d’arte moderna e contemporanea alle più interessanti realtà artistiche e sperimentali italiane, che si muovono in maniera autonoma ed emancipata rispetto al sistema istituzionale e che sono spesso catalizzatrici di nuove tendenze”. (cit.)

Io ero lì come Olivares cut, con un set che era un salotto, all’interno del quale si tennero incontri (talk) sul valore dell’arte contemporanea. Ramdom invece portava l’“Indagine sulle Terre Estreme”, una ricerca in continua evoluzione che interroga e va a scoprire il rapporto tra il territorio da dove Ramdom viene, l’ultima appendice di terra della splendida Puglia, un territorio tanto affascinante quanto non facile. C’erano alcuni video, oggetti e brani di immagini tratti dalle performance, tutti a comporre un quadro tridimensionale del progetto iniziato nel 2013 dall’associazione.
Un progetto impegnativo e profondo, che bene coniuga contenuti ed estetica, che mica guasta, anche nell’arte contemporanea, soprattutto quando si vogliono muovere critiche nei confronti di qualcosa di negletto.

In questi mesi ho tenuto i contatti con Paolo Mele, il curatore di Ramdom. Lui scriveva da Ney York, dove lavora, io dal bel paesello del Palladio, quello che ha un obbrobrio architettonico mostruosamete grande proprio in traiettoria visiva tra casa mia e villa Capra, la famosa Rotonda. E ho seguito a distanza, ma con la vicinanza che i social network usati scientemente consentono, la nascita e lo sviluppo di Lastation, la “casa” di Ramdom.
Avete presente quell’iniziativa promossa dal gruppo FSI di cedere in comodato d’uso a Istituzioni del territorio (organizzazioni no profit attive nei diversi settori) degli spazi “non strumentali”, o meglio le stazioncine chiuse da tempo, quando il giro di vite effettuato negli ultimi decenni dalle Ferrovie ha ridotto drasticamente il personale e concentrato le attività solamente nei centri di maggiore passaggio? Bene, Lastation sta al primo piano di uno di questi spazi, o meglio, nell’ultima stazione a sud-est d’Italia, nel tacco dello stivale peninsulare, e lì Ramdom ha instaurato la sua “cabina di regia”, luogo di residenza artistica, hub, punto di ricerca, spazio culturale aperto alla cittadinanza che vive e gravita per Capo di Leuca.

Così quando ho cominciato a pensare a come parlare di arte contemporanea senza necessariamente fare tutte le volte una mostra, ho pensato anche a Lastation.
Ho scelto la modalità del cineforum, ho pensato di suddividere questo primo tentativo di SCHERMI PIATTI in due sezioni, la prima “docufilm” dedicata ad artisti famosi, partire da “facce note”, ma avvicinando il pubblico introducendo il contesto in cui questi artisti si inseriscono, con la possibilità di approfondire in seconda battuta ciò che vedono nel corso della serata.
L’altra sezione invece l’ho chiamata “studio”, ed è dedicata ai contributi video che parlino dell’arte “realmente” contemporanea, o meglio ancor più contemporanea, perchè andiamo a scoprire di volta in volta artisti giovani, e i progetti artistici, e ricerce che stanno portando avanti esattamente in questo frangente storico. L’arte è lo specchio del tempo, o la lente attraverso la quale guardare il mondo con occhi più limpidi.

Quindi ecco, dopo il successo dei primi due appuntamenti, il primo su Marina Abramovic, con la proiezione del docufilm “The Artist is present” e un mio breve excursus sulla performance art, il secondo su Ai Weiwei e la proiezione del suo “Never Sorry”, anticipata dalla presentazione del progetto “Meschino” del duo artistico Fagarazzi e Zuffellato, la terza serata di SCHERMI PIATTI sarà dedicata totalmente a Lastation e al progetto Terre Estreme, con la diretta video da Capo di Leuca su Vicenza, e la proiezione del film EXTREME LAND, che verrà introdotto da Luca Coclite, uno degli artisti di Ramdom e mio interlocutore negli ultimi tempi, e farà seguito da un dibattito, che coinvolgerà tanto il pubblico di Lastation quanto il nostro vicentino a Laboratorio Arka.
(Una breve anticipazione, sempre nella sezione “studio”, martedì 24 novembre la blogger e curatrice Veronica Mazzucco presenta una selezione di opere di videoarte nella serata intitolata BESTIE, ARBUSTI E ARTIFICI, mentre martedì 8 dicembre il curatore e critico Carlo Sala introdurrà il “docufilm” “Alla ricerca di Vivian Maier, sulla fotografa statunitense).

Qualche info su ciò che andremo a vedere martedì:

TERRE ESTREME | EXTREME LAND
Extreme Land è un film sulla fine, sull’estremità. Uno sguardo sull’estremo lembo a sud est d’Italia.

Dal 2013, lì dove Adriatico e Ionio si ricongiungono, nel cuore del mediterraneo, l’associazione Ramdom, ha lanciato “Indagine sulle Terre Estreme” un progetto di studio e analisi artistica del territorio, del paesaggio, degli elementi socioculturali di questa terra di confine. Artisti, curatori, ricercatori, residenti, soggetti pubblici e privati, sono stati invitati ad analizzare il Capo di Leuca: lo hanno studiato, destrutturato e rielaborato attraverso produzioni artistiche di varia natura e forma.
Il film è un “dietro le quinte” dei lavori realizzati: si costruisce attorno ad una serie di immagini, molte delle quali inedite, che compongono il cospicuo materiale d’archivio prodotto e raccolto a partire dalla fine del 2013. È una narrazione collettiva: i “punti di vista” sono molteplici e complessi, così come sfaccettato appare questo estremo lembo di terra. Il risultato è la creazione di una video-cartolina insolita, dove a essere rappresentate sono le visioni non standardizzate dei luoghi.
EXTREME LAND, attraverso gli interventi Imaginary holidays (Coclite), Parade for the landscape (Andreco), Remapping extreme land (Carboni), Oltre il paesaggio (Casas), Deriva (De Mattia e Coclite) e Defautl15 (artisti vari), riflette e s’interroga sui contrasti di questa terra, espressi, in maniera evocativa, dai paesaggi diversificati che la compongono. Il video si dipana lungo una traiettoria, quella compiuta dal sole, che solo da una Terra Estrema come quella in questione si ha il privilegio di vedere nascere e morire lungo lo stesso orizzonte.
Il film, realizzato da Luca Coclite, è prodotto da Ramdom all’interno del progetto GAP grazie al sostegno della Fondazione con il Sud e dell’Assessorato alla Cultura della Regione Puglia.

Vi aspettiamo numerosi MARTEDì 10 NOVEMBRE dalle 20.45 nella sede dell’ass. Laboratorio Arka.
Qui trovate l’evento su facebook

SCHERMI PIATTI cineARTforum
A cura di Petra Cason
Associazione Laboratorio Arka – contrà Mure San Michele 27, Vicenza

Ingresso al cineforum 4 € (+ 3 € tessera associazione anno 2015)
Per info e prenotazioni: petra@olivarescut.it

*foto in evidenza IMAGINARY HOLIDAY, Luca Coclite

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